a BREZZO di BEDERO l’Orchestra Cameristica di Varese per la Stagione Musicale della Canonica… SABATO 6 AGOSTO

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Data / Ora
Date(s) - 06/08/2022
21:00

Luogo
Brezzo di Bedero

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Si conclude Sabato 6 agosto, alle ore 21, con il concerto dell’Orchestra Cameristica di Varese, la 48a edizione di “Segno Spazio Armonia”, la Stagione Musicale della Canonica di Brezzo di Bedero.

Programma del Concerto:

– MIECZYSŁAW KARŁOWICZ (1876–1909): Serenade for String Orchestra Op. 2.

– GERALD FINZI (1901–1956): Prelude Op. 25 for String Orchestra; Romance Op. 11 for String Orchestra.

– JOHN IRELAND (1879–1962): A Downland Suite for String Orchestra.

In linea con la propria missione di riscoprire e portare all’attenzione del pubblico composizioni di grandi autori italiani e stranieri vissuti a cavallo tra ‘800 e ‘900, anche quest’anno l’Orchestra Cameristica di Varese offrirà al pubblico composizioni per archi del periodo, alcune delle quali in prima esecuzione italiana.

E’ il caso della Serenade for String Orchestra di Mieczysław Karłowicz, uno dei rappresentanti più significativi della “Giovane Polonia”, il movimento artistico, attivo tra il 1890 e il 1918, che fondava i propri obiettivi sull’idea di una unificazione delle tendenze moderniste e delle tradizioni nazionali. La Serenade presentata in questo concerto, scritta da un ventenne Karłowicz, dimostra una padronanza sicura della tessitura, strumentazione e ortografia della notazione degli strumenti ad arco e una familiarità con i vari “divertimenti”, “suite” e “serenate per archi” di autori quali Mozart, Grieg, Tchaikovsky e Dvorak. L’intera composizione è avvolta in un’aura di serenità, buon umore e ottimismo, difficilmente riscontrabile in altre composizioni di Karłowicz.

Gerald Finzi occupa un posto unico all’interno della musica del ventesimo secolo. Si può tranquillamente affermare che Finzi sia uno dei più sottovalutati compositori britannici, forse a causa della sua breve vita, o della scarsa produzione, che non gli hanno permesso di raggiungere la fama e il successo di un Vaughan Williams, Gustav Holst o William Walton, ma c’è così tanta bellezza da scoprire nella musica di Finzi, che suona così tipicamente inglese malgrado le sue radici italiane, tedesche ed ebraiche. Le due composizioni in programma, caratterizzate da una ricca varietà umori, da lirismo elegiaco ad una gioia radiante, passando per una riflessione spirituale che ci trasporta in un’atmosfera rarefatta, ora pessimistica ora idilliaca, sono due eloquenti esempi del linguaggio di Finzi e dell’influenza che su di esso ebbe il paesaggio della campagna inglese.

La Downland Suite di John Ireland, ispirata alle bellezze naturalistiche del Sussex Downs, è strutturata in maniera classica, con un Preludio vagamente in “forma sonata”, un tempo lento, Elegia, dall’aroma Elgariano, un incantevole Minuetto dal sapore vagamente bucolico e un brillante Rondò finale. La stretta unità tematica dei diversi movimenti fornisce al lavoro la sua coesione: il tema di apertura del Rondò è virtualmente quello dell’Elegia, ma solo più veloce, e il Minuetto è l’inversione del tema dell’Elegia. Originalmente scritta da John Ireland per un concorso tra bande di ottoni e successivamente trascritta per orchestra d’archi, la Downland Suite è una rappresentazione quasi pittorica dell’amore del compositore per le “basse” del Sussex.

Orchestra Cameristica di Varese (Fabio Bagatin – Direttore).

L’Orchestra Cameristica di Varese è un organico presente sulle scene concertistiche da quasi vent’anni. Si è imposta immediatamente all’attenzione del pubblico e della critica per quelle che sono le sue principali caratteristiche: qualità del suono, precisione tecnica, attenzione ai problemi storici e stilistici. Pur trovandosi perfettamente a suo agio nel repertorio orchestrale che si estende dal periodo Classico a quello Tardo Romantico/Neoclassico, la prerogativa della Cameristica di Varese è quella di ricercare, riscoprire e portare all’attenzione degli ascoltatori composizioni di grandi autori italiani e stranieri vissuti a cavallo tra ‘800 e ‘900, per lo più sconosciuti nel nostro paese anche agli intenditori.

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