incontri, eventi // a GHIFFA “INTRODUZIONE ALL’UMORISMO NERO” conferenza a cura di Federico Bezzi… SABATO 19 NOVEMBRE
Alle ore 17.30, alla Sala Esposizioni Panizza in Corso Belvedere 114, l’Officina di Incisione e Stampa in Ghiffa “Il Brunitoio” presenta la conferenza di FEDERICO BEZZI “INTRODUZIONE ALL’UMORISMO NERO”.
Ridere è senz’altro qualcosa di universale, e certo non possiamo fare a meno di collegare il fenomeno del riso a qualcosa di gioioso e che reca una certa dose di felicità. Eppure si può ridere in modi diversi, e soprattutto si può ridere di cose che di solito non fanno ridere per niente, come ad esempio la morte, l’assassinio, il cannibalismo, la disgrazia, la malattia. Perché ridiamo di cose tanto tetre e scomode?
Durante l’inconsueta “Introduzione all’Umorismo nero”, si cercherà di mostrare come questo tipo di comicità abbia radici molto antiche. Dando uno sguardo al lungo percorso che la risata ha fatto sino a noi dall’Antichità classica si scopre infatti che la comicità fu in origine e per moltissimo tempo una comicità aggressiva, violenta, macabra, fortemente tinta di nero. Cercando di andare ancora più indietro si osserverà (anche attraverso filmati) il comportamento dei nostri parenti evolutivi più diretti, ovvero le scimmie, per vedere come l’uso della risata a fini sociali sia fondamentale nella gestione dell’aggressività all’interno di un gruppo, e come ciò risulti vero anche per l’Uomo. Fu Charles Darwin a dire che la risata non è che un modo socievole di mostrare i denti.
Con questa eredità alla spalle, ecco nascere a partire dall’età illuminista quello che André Breton classificò per primo come Humour Noir. Ma cosa contraddistingue un umorista nero moderno rispetto a un poeta satirico dell’Antichità, un attore della Commedia dell’Arte o un buffone di corte? Una nuova visione del mondo. Crollata l’antica visione classica dell’Universo e del posto dell’Uomo all’interno di esso, morto Dio, cadute le ideologie e le certezze del Passato, all’Uomo non resta che fare da solo con l’aiuto del proprio ingegno, della propria libertà e una stridente risata nera.